Una delegazione presieduta dal Rettore dell’Università di Perugia (Italia), Prof. Stefania Giannini, ha incontrato oggi a Beirut il Rettore dell’Università St. Joseph, Rev. René Chamussy (nella foto), con lo scopo di finalizzare le strategie per un Master sui “Modelli di Governo e sistemi di produzione locale” offerto dall’Italia agli studenti libanesi. Il Programma, promosso dall’Università di Perugia in collaborazione con l’Università St. Joseph, è finanziato dalla Direzione della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano, che fornirà 20 borse di studio a studenti libanesi al fine di seguire un programma di Master in Italia. Il programma rappresenta un primo passo al fine di instaurare una cooperazione solida e durevole tra le due università. La delegazione italiana ha inoltre incontrato il signor Ghazi Koraytem, Presidente della Camera di Commercio, d’Industria e di Agricoltura di Beirut e del Monte Libano, un partner attivo in questa iniziativa.

Il Master si estende su un anno, di cui il primo modulo sarà un corso intensivo in lingua e cultura italiane, verte su due temi principali: autorità governativa locale e sistemi di produzione. Il modulo sull’autorità locale avrà come indirizzo l’amministrazione locale, la redazione dei regolamenti amministrativi, gli appalti ed i contratti pubblici, la pianificazione territoriale, la protezione delle risorse d’acqua e dei sistemi di approvvigionamento, il trattamento degli scarichi, il controllo delle municipalità e delle procedure contabili. I corsi saranno assicurati da specialisti libanesi dell’Università Saint Joseph a Perugia.

Il modulo relativo ai sistemi di produzione includerà un’analisi statistica dei sistemi di produzione, i modelli di crescita locale, l’innovazione industriale e internazionale, l’integrazione economica locale, il ruolo delle piccole imprese commerciali, l’integrazione strategica del turismo con  attrazioni culturali locali ed i modelli di sviluppo economico locale. Gli studenti saranno formati per lavorare nel settore pubblico e presso le istituzioni governative locali, così come in seno alle società ed alle imprese private.

Al termine dei corsi di specializzazione, i partecipanti saranno ammessi ad effettuare un tirocinio presso le imprese italiane interessate ad investire in Libano.

“La cooperazione e l’assistenza dell’Italia a favore del Libano si presenta sotto diversi aspetti e copre vari settori. Questo progetto costituisce un contributo supplementare nel quadro dell’impegno diversificato dell’Italia nel Paese. Questa collaborazione tra le università italiane e libanesi dimostra come –combinando le nostre attività sul terreno con i processi specializzati di insegnamento superiore – stiamo effettivamente elaborando un approccio completamente integrato a livello dello sviluppo locale,” ha affermato l’Ambasciatore d’Italia in Libano, Gabriele Checchia

Il Governo italiano sta contribuendo in maniera sistematica al processo di ricostruzione del dopo-guerra in Libano. Alla Conferenza di Stoccolma dei Donatori in agosto 2006, l’Italia contribuisce con 30 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 120 milioni promessi nel corso della Conferenza di Parigi III. Tramite le ONG, le Agenzie delle NU ed il Governo libanese, l’Italia finanzia e esegue progetti in tutto il Libano nei settori dello sviluppo locale, l’agricoltura, le istallazioni idriche e le infrastrutture per il trattamento delle acque reflue, dei servizi sociali e educativi, la salute, l’ambiente, i diritti della donna e del bambino. Il contributo dell’Italia al processo di sviluppo intrapreso in Libano ammonta a 215 milioni di euro (circa 335 milioni USD), compresi l’assistenza ordinaria, i crediti di aiuto e i programmi ripartiti su diversi anni.

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